Bellavita, la vetrina del gusto italiano all’estero

Ad Amsterdam si è conclusa ieri sera l’affollata terza edizione dell’expo dedicato alle eccellenze agroalimentari italiane Bellavita, che con le fiere di Londra, Chicago, Varsavia e Città del Messico testimoniano ancora una volta l’attenzione del mondo per il made in Italy.

L’evento, un’iniziativa dell’agenzia di consulenza e comunicazione tutta italiana Quiris Media di Londra, nacque nel 2014 a Londra, per poi espandersi a fine 2015 ad Amsterdam, seguita l’anno dopo dall’edizione negli Stati Uniti e successivamente di Varsavia e Città del Messico. Per il 2018 si stanno preparando le nuove fiere di Toronto e Bangkok e per il 2019 sono in programma l’Argentina e Dubai.
Laddove il Taste di Firenze, di cui vi ho parlato l’anno scorso, mette in vetrina il meglio della produzione italiana anche ai privati, che vi possono accedere in un momento dedicato, il Bellavita è riservato al business: vi accedono solo buyers interessati a questo particolare segmento di mercato e solo su invito. E quest’anno l’evento ha aumentato il suo bacino di potenziali buyers interessati al cibo italiano allacciandosi ad un’altra vetrina culinaria olandese dedicata ai specialisti del settore, l’Horecava, la più grande fiera olandese dedicata al food.

Ogni giudice riceve un modulo e l'elenco dei prodotti da giudicare

Ogni giudice riceve un modulo e l’elenco dei prodotti da giudicare

Specifico del Bellavita è che i visitatori sono anche giudici: all’entrata ricevono un modulo con indicate le aziende di cui dovranno assaggiare e giudicare i prodotti sulla base di alcuni parametri. Tra questi ci sono la storia dietro il prodotto e il produttore, il packaging, la rilevanza per il mercato Benelux, il grado di innovazione del prodotto e la sua ecosostenibilità. Poi, alla fine della fiera, elaborate le schede, le ditte che hanno ricevuto più punti ottengono un riconoscimento di cui si possono fregiare anche sulle proprie confezioni. Il visitatore non è più quindi un passante più o meno interessato, che allunga la mano a volte distratto ad un boccone pronto, ma allaccia una conversazione con il produttore e i suoi assistenti.

Altra specificità del Bellavita, da cui traspare il fatto di essere nato da una costola di un’agenzia di comunicazione, è che i visitatori-giudici sono contattati e ricevono sempre le comunicazioni da una persona dedicata a loro, che si firma con tanto di nome, cognome, indirizzo email personalizzato e numeri di telefono indicato in calce. Ci manca solo la foto. Laddove altre fiere ed eventi invece contattano i propri visitatori attraverso email piuttosto anonime, qui si stabilisce un legame, una relazione personale con l’organizzazione. E fa piacere incontrare questa persona (nel caso specifico l’infaticabile Enrico Longobucco che ringrazio pubblicamente per la sua pazienza) al desk della ricezione della fiera.

Nel corso delle tre giornate del Bellavita Amsterdam ho incontrato produttori straordinari, che questa volta vi presento brevemente lasciando a loro la parola, in un’intervista audio nella migliore tradizione della mia amata radio.

Alberto Triglia, ex ristoratore che non è riuscito a stare lontano dalla pasta fresca tradizionale emiliana. E a mille metri sul livello del mare nel paese di Cervarezza (RE), nel cuore del parco nazionale dell’Appennino emiliano, ad un tiro di fiato dalla Liguria, dirige un piccolo stuolo di sfogline che lavorano solo pasta ripiena. E c’è una signora che fa solo a cappelletti da brodo, minuscoli come una moneta da 1 centesimo. Ha ricevuto una pioggia di stelle ed il premio per il prodotto più ecosostenibile della fiera. Qui sotto il suo racconto.

La deliziosa confezione monoporzione per la burratina di Bianca La Bufala

La deliziosa confezione monoporzione per la burratina di Bianca La Bufala

Brando Zarghetta di Bianca la Bufala, da dieci anni a capo di un’azienda italiana a Londra, si appoggia a diversi produttori campani e pugliesi per rifornire Londra e da un paio di anni anche Amsterdam di burrate, mozzarelle, fior di latte e ricotte di qualità. Qui ci racconta come funzionano.

I prodotti Berti e le tagliatelle con il ragù di coniglio preparate sul podio di Bellavista da Nicoletta Tavella

I prodotti Berti e le tagliatelle con il ragù di coniglio preparate sul podio di Bellavista da Nicoletta Tavella

Laura Menconi è la responsabile commerciale dell’azienda Berti Piero di Forlimpopoli che alleva conigli di qualità. Da alcuni anni la Berti si dedica anche alla lavorazione della carne cunicola, che con le sue caratteristiche organolettiche è perfetta per l’alimentazione moderna. Qui Laura ci racconta l’azienda ed i suoi prodotti.

Sebastiano Gataleta di Italians Traditional Temptations ha reinventato il sapore dei suoi tradizionalissimi taralli pugliesi per il mercato straniero, scoprendo inoltre che anche l’occhio, cioè il packaging, vuole la sua parte. Ce lo racconta qui.

Le nocciole piemontesi IGP

Silvio Busca di Corilanga rappresenta una giovane cooperativa agricola di quasi 50 coltivatori della nocciola tonda gentile piemontese IGP nelle Langhe e nel Roero. La cooperativa lavora anche la nocciola ma solo in purezza: la sguscia, la tosta e la riduce in pasta, ideale per pasticceria e gelateria. Qui si può ascoltare il suo racconto.

Annamaria Fidani e Matteo Piccioni sono rispettivamente la proprietaria pasticcera dell’azienda Fidani Healthy Food e il responsabile della produzione. Sono le menti creative. E di creatività ne hanno tanta, perché producono biscotti naturalmente privi di glutine in un laboratorio e altri biscotti naturalmente privi di lattosio in un altro. L’ultima creazione di Matteo ha vinto ieri sera il primo premio assoluto della giuria di Bellavita. Qui potete ascoltare la loro testimonianza e come è nato il biscotto vincitore, il Domino.

Il primo premio assoluto della giuria nel settore bevande è invece andato a Edoardo Barbero di BioTea, che non ho intervistato registrandolo ma bevendoci litri del suo meraviglioso tè Pu Erh mentre mi raccontava le sue avventure in Cina con i piccoli coltivatori biologici di tè, i controlli severissimi che effettua sulla produzione e le vicissitudini con la burocrazia della certificazione biologica italiana. Che il suo tè abbia vinto in un settore rappresentato da ottimi vini e quest’anno soprattutto ottime birre artigianali, è un fatto di cui Edoardo non riesce ancora a capacitarsene.

Nicoletta Tavella de La Cucina del Sole di Amsterdam

Nicoletta Tavella de La Cucina del Sole di Amsterdam

Anche al Bellavita ci sono state una serie di masterclasses, tra le quali mi sono particolarmente piaciute quella della resident lady chef del Bellavita, Nicoletta Tavella, de La Cucina del Sole, che già dalla fine dello scorso secolo insegna agli olandesi a cucinare italiano comme il faut. Nicoletta ha scritto diversi libri di cucina e partecipato come chef a molti programmi televisivi, anche in Italia. Lei ha preparato una serie di piatti usando il coniglio, carne poco usata nella cucina dei Paesi Bassi.

Ospite d’eccezione lo chef Salvatore Bianco (1* Michelin) del ristorante Il Comandante presso l’hotel Romeo di Napoli, che ha preparato un piatto eccezionale a base di totano e acqua di mare.

Di altri produttori straordinari ve ne parlerò prossimamente in modo più ampio.

Per alcune foto si ringrazia l’organizzazione di Bellavita.

 

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Marina Vizzinisi

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