I Cuochini, street food palermitano di qualità

Palermo è una città sorprendente, sfaccettata e ricca di contraddizioni. Ma se c’è un punto su cui tutti si trovano d’accordo è la bontà del cibo, presente in ogni forma e a tutti i livelli. Non manca nulla, dal ristorante stellato allo sfincione carico di cipolla, venduto folkloristicamente sulle moto api e banniato, ossia reclamizzato dal venditore come si faceva nei mercati arabi.

Una tradizione che resiste a qualsiasi crisi e legge di mercato è lo street food, consumato da palermitani, turisti e visitatori casuali a qualsiasi ora del giorno e della notte. Se si ha un languorino, è possibile correre ai ripari in una delle innumerevoli rosticcerie che costellano la città, dal centro alle periferie, ed è difficile che gli avventori non trovino cibo gradevole, anche nei locali apparentemente più modesti. Anche nella più semplice panetteria si trovano spesso prelibatezze inaspettate.

L'ingresso del palazzo nobiliare nel cui cortile si trovano i Cuochini

L’ingresso del palazzo nobiliare nel cui cortile si trovano i Cuochini

C’è un posto, però, che non tutti conoscono. Un posto insolito, quasi fuori dal tempo e dalla frenesia della città. Al numero 68 dell’elegante via Ruggero Settimo si scorge un’insegna dipinta a mano su ceramica siciliana, sul lato sinistro, andando verso il Teatro Politeama e a destra, andando verso il Teatro Massimo. È un luogo singolare, in questa città dal carattere teatrale e a tratti eccessivo. È un luogo sobrio, di cui non puoi accorgerti, se non ne conosci l’esistenza, se non te lo ha suggerito un amico a meno che tu non riesca a percepire l’odore proveniente dal cortiletto che lo ospita.

Il bancone della rosticceria

Si tratta de I cuochini, un’attività artigianale gastronomica che risale al lontano 1826. Il piccolo locale che la ospita è un pianterreno del palazzo del Barone Di Stefano. È un luogo silenzioso, diverso da molti altri angoli della città, un luogo dove i passanti possono gustare al banco una varietà di rosticceria mignon che, a detta di molti, non ha eguali. Furono i fratelli Allegra ad avviare la fortunata attività, traendo ispirazione dalle prelibate pietanze delle cucine dei nobili, inaugurando la storia dei deliziosi mignon con l’inimitabile arancina, regina della rosticceria palermitana e, a seguire, altre golose fritture e impasti ripieni di besciamella, formaggio, carni e verdure.

Nel 1995 l’attività venne rilevata dai coniugi Cigno, che hanno mantenuto intatta la fisionomia e la filosofia originaria del negozio. In pochi metri quadrati, arredati in modo spartano ed essenziale, lo sguardo è subito catturato dai mignon in bella mostra sul bancone, sistemati su vassoi che si svuotano e si riempiono in continuazione, grazie al lavoro incessante della cucina a vista del laboratorio. Si sente solo odore di buono, in questo luogo oscillante fra passato e futuro, nonostante molti dei prodotti preparati siano rigorosamente fritti. Si tratta, però, di una frittura leggera, asciutta e digeribile. Le arancinette sono disponibili con ragù di carne o al burro, che propriamente burro non è, ma un ripieno di prosciutto, mozzarella e besciamella, presente anche in calzoncini fritti e brioches al forno. Non mancano i panzerotti, ripieni di zucchine e mozzarelle per gli amanti del vegetariano. E poi ancora piccoli timballi di spaghettini alla carne, graziose mozzarelle in carrozza, sempre farcite con carne, mozzarella e besciamella, i krapfen salati, i palermitanissimi paninetti con panelle, le crocchette di latte, piccole frittelle di besciamella che si sciolgono letteralmente in bocca, i pasticcini farciti di carne realizzati con dorata brisée.

È vero che la frittura è ruffiana e ammalatrice, ma il segreto della cucina de I Cuochini è noto a tutti quelli che lo frequentano ormai da anni e risiede nella qualità degli ingredienti. Ad esempio, per la preparazione dei panzerotti usano pomodoro ciliegino, mozzarella di bufala e acciuga. E aromi inconfondibili come la noce moscata delle crocchette al latte o lo zafferano delle arancine. Sapori di casa, familiari alla gente del luogo, esotici ed attraenti per i visitatori.

Tutta questa raffinata rosticceria si accompagna con gassosa locale dalle bottigline decorate con etichette echeggianti lo stile Liberty.

È sempre il momento adatto per entrare da I Cuochini. A qualsiasi ora del mattino i palermitani non disdegnano il salato e così passando per il pranzo fino al pomeriggio. Ovviamente è molto frequente il take-away, per i clienti che desiderano cenare o farsi una schiticchiata (pasto sfizioso in compagnia) con gli stuzzicanti pezzi, (come vengono genericamente chiamati nel capoluogo siciliano). Con una spesa irrisoria è possibile fare una soddisfacente degustazione che mai risulta monotona generando un automatico processo di uno tira l’altro.

Krapfen salati

Krapfen salati

Tutti sono clienti de I Cuochini, dalle persone di mezz’età ai liceali all’uscita di scuola, bambini coi genitori e studenti universitari. Comunque, se sei triste o felice, solo o in compagnia col languorino o affamato come un lupo, questo luogo con una storia lunga quasi duecento anni è sempre il posto giusto.

Tutte le foto da I Cuochini

 

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Cettina Callea

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