La pita in due versioni

Sono simili e generano confusione, anche a causa delle diverse varietà di pani schiacciati esistenti nell’Europa orientale e in Medio Oriente. Ma non sono uguali: il termine “pita” con le sue varianti identifica pani diversi di paesi diversi che hanno in comune la forma a disco.

La pita greca è piatta e morbida, come altre pite mediorientali; poi c’è una pita, diffusa nei paesi arabi, che si gonfia in cottura come un palloncino rimanendo vuota all’interno. La pita greca si consuma come pane di accompagnamento per tzatziki, taramosalata, melitzanosalata e tutte le altre deliziose “creme” della cucina greca, ma anche arrotolata intorno ad un sontuoso ripieno, perfetto cibo da strada tra i più buoni del mondo: gyros me pita o souvlaki me pita. Farcitura con gyros, una sorta di kebab, nel primo caso, e con spiedini di carne marinata nel secondo, con in più tzatziki, pomodori, cipolle, patate fritte. Della pita gonfia e vuota basta invece tagliare un lembo per ottenere una magnifica tasca da riempire con falafel, hummus o quel che si preferisce.

A ciascuno la sua pita preferita: scegliete la vostra tra queste due versioni.

Pita greca

Pita greca

Pita 1 (greca)

Per 6 pezzi:
350 g di farina
un cucchiaino di sale
4 g di lievito di birra disidratato
2 cucchiaini di zucchero
2 cucchiai di olio
175 ml di acqua tiepida

Mescolare in una ciotola la farina con il lievito e lo zucchero, aggiungere l’olio e l’acqua e cominciare ad impastare. Aggiungere il sale e continuare ad impastare finché il composto si stacca dalle pareti della ciotola. Coprire e lasciar lievitare in luogo caldo per 45-60 minuti, finché l’impasto è ben gonfio.
Dividerlo in sei pezzi e stenderli in dischi di 20 cm di diametro e 5 mm di spessore.
Coprire e far riposare per 5 minuti.
Praticare dei “graffi” sulla superficie delle pite con il dorso dei rebbi di una forchetta, facendo attenzione a non tagliare o strappare la pasta.
Ungere una padella antiaderente, scaldarla e cuocere le pite per 3 minuti per lato a fuoco vivo, finché non appaiono delle macchie brune in alcuni punti.
Mettere le pite in sacchetti sigillati per mantenerle umide. Prima di utilizzarle, passarle brevemente sulla griglia o scaldarle in una padella leggermente unta.

Pita 2

Per 5 pezzi:
500 g di farina
10 g di lievito di birra
un pizzico di zucchero
10 g di sale

Sciogliere il lievito con lo zucchero in 125 ml di acqua a temperatura ambiente e versarlo al centro della farina disposta a fontana. Aggiungere altri 125 ml di acqua e cominciare ad amalgamare con la punta delle dita, quindi impastare a lungo, per circa 15 minuti, aggiungendo il sale a metà lavorazione. Il composto deve risultare perfettamente liscio ed elastico, morbido ma non appiccicoso. Formare una palla e far lievitare per circa due ore in una terrina coperta con un canovaccio umido, al caldo.
Riprendere l’impasto, lavorarlo brevemente, dividerlo in 5 porzioni uguali, formare delle pagnottelle e stenderle in forma circolare a circa mezzo centimetro di spessore. Disporre i dischi così ottenuti su una placca rivestita di carta forno e lasciar lievitare per altra mezz’ora circa.
Inumidire leggermente la faccia superiore dei dischi e cuocerli in forno preriscaldato a 240° per dieci minuti. Devono essere bianchi e gonfiarsi come dei palloncini. Risulteranno vuoti all’interno, basterà tagliarli da un lato e farcirli come fossero una tasca.

            

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Giovanna Esposito

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