Levanto, la Mangialonga ’16

La XXI edizione della Mangialonga, che racchiude nel nome il suo significato, si è appena conclusa. Oltre mille partecipanti, iscrizioni chiuse dopo appena 4 giorni dall’apertura ed una lunga lista di attesa in piazza, armata di  cappellino e crema solare.
12 km da percorrere camminando, 8 tappe da consumare masticando, bevendo e ballando. Io c’ero. E ora ve la racconto.
Partenza scaglionata, a gruppi di 200 circa, dalle 10 alle 12, dopo un piccolo tratto che porta fuori dal centro, ecco il sentiero e il panorama che si apre.
Ulivi, fiori, verde, e piccoli borghi che aspettano con le tavole imbandite e i piatti della tradizione levantese.

7 paesi raggiunti e attraversati, 9 piatti assaggiati: focaccia, fugassette, farinata, pasta con verdure, bruschette con le alici, seppie in zimìn, caponata alla levantese, parmigiano e passito, pesche al vino rosso, ciambella e caffè.
Ho incrociato toscani, piemontesi, emiliani, francesi e liguri, naturalmente.
Mi ha sorpresa la partecipazione di tanti giovani, davvero tanti, di famiglie con bambini anche piccolissimi, trasportati nello zaino, sui sentieri dell’entroterra di Levanto.

scorcio di borgo

Solo sorrisi, canti e balli, uniti nel comune intento di divertirsi e mangiare in compagnia, assaggiando i sapori di questa terra, godendo dell’ospitalità della gente, che è molto più ospitale di quel che si racconta.
Ogni piatto degustato era curato, il vino fresco e godibilissimo, le porzioni generose. E per una manifestazione di questo calibro non era scontato.

Una ricetta per ricordo? Quella che ci ha insegnato la signora Carla, 82 anni passati in cucina, prima a dar mano a mamma e poi a servire i clienti dell’hotel che ha gestito per tutta la vita.

RobertoeCarla 2

L’abbiamo incontrata nella piazza della Loggia, microfono alla mano, spiegava a noi,  Valentina, Roberto, re del pesto, Panizza, ed io, come preparare le seppie in zimìn, i gattafin, le fugassette.

Racconta Carla: “Io faccio tutto a occhio, non ho mai usato una bilancia in cucina, per le seppie, prendete una cipolla, tritatela grossolanamente, stufatela nell’olio fino a che si ammorbidisce, aggiungete un trito di sedano, poco sale, le seppie tagliate a listarelle e sfumate con un bicchiere di vino bianco, aggiungere le bietole tagliate a listarelle solo verso la fine della cottura, che avverrà in circa 40’, c’è chi mette ceci, o pomodoro, o patate, io non metto nulla, i ceci san sempre di ceci e non prendono o dan sapore” (nella tappa di Dosso, nelle seppie assaggiate, i ceci c’erano, ed era rossa)

Questa è la ricetta che mi ha passato il consorzio Occhioblu, che organizza la Mangialonga:

seppia ao zimin 2

  • Seppie in zemino (Zemin de seppie) 
Ingredienti:
    • 1 kg di seppie
    • 1 mazzo di bietole (meglio se coste)
    • 1 carota
    • 1 cipolla grossa
    • 2 coste di sedano
    • salvia
    • 1 spicchio d’aglio
    • rosmarino
    • 2 foglie di alloro
    • qualche fogliolina di maggiorana
    • 2 pomodori lessati (focoltativi; in questo caso si definisce rosse)
    • olio di oliva extra vergine
    • sale
    • pepe
    • peperoncino
    • vino bianco 1 bicch.
    • 4 cucchiai di pinoli 
Preparazione:
  • Tritare finemente carota cipolla e sedano
  • soffriggere con i sapori e l’aglio sbucciato e schiacciato e i pinoli
  • pulire le seppie e tagliarle a listarelle
  • se le seppie sono molto grasse consiglio un piccola bollitura
  • pulire le bietole e tagliarle a liste grossolane
  • aggiungerle al soffritto e farle un po appassire
  • aggiungere le seppie (e se si vuole i pomodori sbollentati privati della pelle)
  • sfumare col vino
  • salare leggermente
  • cuocere per ca. 30 minuti fino a che le seppie saranno cotte e il tutto sarà 
“ristretto”
  • pepe e/o peperoncino secondo gusto
  • servire con crostini di pane

 

Consigli?

Fate di Levanto la base per visitare le Cinque Terre, ma non esitate a visitare Levanto.

La parte medioevale e il duomo

La ciclabile Levanto – Framura, ricavata sull’antico tracciato della ferrovia, regala scorci mozzafiato

Fermatevi da Raso a comprare la Focaccia e alla Pasticceria Bianchi per la colazione o per l’aperitivo, favolosa a partire dagli arredi. Merita da sola il viaggio.

(seguite la pagina fb di Visit Levanto per essere sempre aggiornati)

ph: silvia lanconelli, silvia moggia

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Silvia Lanconelli

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