Very Wine Selection by Vinoway!

VINOWAY WINE SELECTION è la rassegna enologica specchio della Puglia migliore, quella del mondo del vino non autoreferenziale, quella che si confronta e mette in mostra, in un ambiente rilassato e quasi “familiare”, non solo le produzioni locali ma, rivolgendosi ad un pubblico di appassionati, giornalisti e addetti ai lavori, offre anche il meglio (o quasi) della produzione vitivinicola nazionale.

L’edizione 2018 si è tenuta lo scorso mese al Castello Monaci di Salice Salentino (Le), ed è stata ideata e organizzata da Davide Gangi, Presidente dell’Associazione Culturale e di Promozione Vinoway Italia, affiancato da Alessandro Ren, padre putativo dell’Associazione, oltre a ricoprire la carica di Vicepresidente e Responsabile WEB, e grazie alla collaborazione di AIS Puglia.

Nata come momento di riflessione, confronto, dibattito (delle volte anche acceso!) sul mondo del vino italiano, quest’anno si è lasciato ampio spazio all’attesissimo convegno che verteva su “Vino Italiano: valutazioni del mercato interno ed estero” e “Mercato del Vino in Italia: confronto tra vino ‘convenzionale’ e ‘artigianale’.

Oltre tre ore, piacevolmente veloci, moderate dallo stesso Davide Gangi, che hanno visto alternarsi nello speech molti dei protagonisti del mondo enoico italiano tra cui Lino Carparelli enologo, Francesco Cirelli produttore, Oreste Tombolini produttore, Leonardo Sergio vicepresidente Assoenologi Puglia e Basilicata, Gaetano Morella produttore e vicepresidente FIVI, Fabrizio Miccoli funzionario Repressione Frodi, Vittorio Festa enologo, Libero Rillo produttore e presidente del Consorzio di Tutela dei Vini del Sannio, Gregory Perrucci produttore, Piernicola Leone De Castris produttore, Franco D’Eusanio produttore, Ilaria Donateo Presidente De Gusto Salento, Valentino Sciotti Farnese Group, Cristian Scrinzi Ricerca e Sviluppo GIV, Carmelo Sgandurra esperto mercati Est-Europa, Maria Teresa Basile Varvaglione Presidente del  Movimento Turismo del Vino Puglia, Carlo de Corato produttore, Loredana Capone Assessore Regionale al Turismo.

L’intento era di dare risalto ai migliori vini bianchi e rossi d’Italia selezionati dagli autori e degustatori del magazine Vinoway.com di cui Davide è editore e direttore. Per ogni azienda è stato selezionato un solo vino che avesse raggiunto un punteggio non inferiore agli 88/100. Oltre cento, per la precisione 106, i produttori coinvolti, provenienti principalmente dalla Puglia oltre a rappresentati di Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Molise, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino-Alto Adige e Veneto.

In parallelo al banco di degustazione si è svolta un’entusiasmante masterclass, “I vini della passione” con 15 produttori a presentare il loro “vino del cuore”, quello emotivamente più rappresentativo, quello selezionato personalmente (e non) per la manifestazione.

Si inizia con Francesco Cirelli, “Il Bocconiano contadino”, definito così dallo stesso Davide, che è tornato al suo Abruzzo per recuperare quell’agricoltura tradizionale di una volta, oltre ad un allevamento di oche ed ovviamente vigneti e oliveti. Il suo Trebbiano 2012, vinificato in acciaio, tappo rigorosamente a vite, è un elogio sia al territorio teramano sia al vitigno, è il Trebbiano che non ti aspetti, luminosissimo, nel colore si vede e si sente che il vino è vivo, si presenta con un leggero sentore di idrocarburo, un frutto ancora ben presente, la sapidità che ricorda l’Adriatico ed un’incredibile persistenza.

A seguire “Il Talebano” di Chiusa Grande, Franco D’Eusanio e la sua Vinosophia, uno stile di vita, una filosofia di vita coniugata alla vinificazione biologica, alla sfera emozionale e sensoriale, al piacere del vino in senso d’Annunziano, al piacere fisico, a cui segue l’aspetto salutistico infine al benessere a 360 gradi di chi beve. In Petra Bianco è il suo vino della nostalgia e dell’autenticità, un Trebbiano (85%) e Pecorino (15%) vinificato con le bucce in una vasca di pietra rupestre impermeabile all’acqua ma non al vino, che dona maggiore mineralità. Color oro, sentori floreali, un pizzico di erbe aromatiche abbinate a evidenti note citrine. Al palato è grasso, ricco, deciso, con le sue note casearie ed un finale di mela cotogna.

Dal Taburno Libero Rillo di Fontanavecchia ha optato per una Falanghina 2007 appena uscita sul mercato. Macerazione di una notte, 10% dell’uva in appassimento, una parte fermenta e affina in barrique per circa un anno, oltre 7 anni di riposo in bottiglia. Color giallo oro vivacissimo, un bouquet olfattivo dove spiccano fiori appassiti e frutta secca. Palato cremoso.

Rimaniamo in Campania con Oi Nì 2014 di Tenuta Scuotto, una giovanissima realtà di Lapio in Irpinia che in pochi anni ha fatto di questo vino un punto di riferimento per il Fiano in purezza. Si può affermare che in questo caso nasca prima il vino e poi intorno l’azienda, dal nome evocativo (espressione dialettale derivante dallo spagnolo che ogni papà usa per chiamare amorevolmente il figlio) sta proprio ad indicare quanto questo vino è stato voluto, cercato, atteso, e curato amorevolmente nella sua crescita. Vendemmia ai primi di novembre, lunga fermentazione (mai meno di 10 mesi) con lieviti indigeni in botti ovali di 25 hl di rovere alsaziana, un anno in bottiglia e nessuna filtrazione. Al naso si sprigionano note di frutta esotica, canditi, qualche accenno floreale, una nota affumicata che pian piano lascia intravedere i primi sentori di idrocarburo, oltre ad un pizzico di spezie ed erbe balsamiche rinfrescanti. L’ingresso in bocca è esplosivo ma al tempo stesso armonico, struttura imponente sorretta da una bell’acidità per 14,5 gradi alcolici appena percettibili. L’eleganza del cavallo di razza!

Interessante il nuovo progetto linea Alture di Cantine Paololeo in collaborazione con Lino Carparelli: scomporre il Locorotondo DOC vinificando in purezza i tre vitigni autoctoni che crescono sulle colline delle Valle d’Itria. Del Minutolo 2016 abbiamo apprezzato la sua non troppo spinta aromaticità e le eleganti note di rosa. Al palato conserva un’ottima freschezza con quelle sue note citrine che ricordano i lime appena raccolti.

Friulano, Pinot Bianco e Sauvignon (50%, 25%, 25%) sono i tre tenori di Cantarutti Alfieri che vinificati separatamente e poi assemblati formano il Canto 2016, la sintesi del vino friulano: eleganza, freschezza, sapidità e longevità. Il vino che tanto amava, celebrava ed esaltava Donatella Briosi, assurdamente scomparsa proprio in questi giorni. Ciao Dona, il tuo sorriso resterà scolpito nei nostri cuori!

Marchesi De’ Cordano produce a Loreto Aprutino dei vini di territorio ma ognuno con la sua personalità, sarà anche perché si avvalgono della consulenza di Vittorio Festa, punto di riferimento dell’enologia abruzzese, che con i suoi ceppi di lieviti selezionati direttamente in vigna tra quelli più in forma e nessun coadiuvante aggiunto in fase fermentativa cerca di preservare, come nel Pecorino Diamine 2017, quei sentori tipici di frutta esotica e fiori gialli ma soprattutto quelle sensazioni di brezza marina. Al palato è ricco e incredibilmente sapido.

Il flight dedicato ai vini bianchi si conclude con un insolito e sorprendente Nero D’Avola vinificato in bianco, il Bianco di Morgante 2016. Era il 2011 quando i Morgante hanno questa felice intuizione a cui nemmeno Riccardo Cotarella, che ancora oggi collabora con l’azienda, credeva fino in fondo. Una scommessa vinta alla grande, i primi e forse gli unici a produrlo, sicuramente, l’altitudine dei vigneti (dai 400 e i 600 metri sul livello del mare) e le favorevoli condizioni climatiche hanno avuto un certo peso. Buon profilo aromatico con un’alternanza di note floreali e fruttate, tra cui fanno capolino gli agrumi di Sicilia ed un po’ di macchia mediterranea, dotato di una freschezza molto equilibrata, di una buona persistenza gustativa e di un finale piacevolmente salino.

Il Vigna Sant’Angelo 2010 è il Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Docg di Luigi Valori da vecchie vigne e lungo affinamento in barrique. Un frutto ancora integro, il legno che non prevarica, grande morbidezza, tannino suadente e lunghezza iodata.

Poderi d’Agostino F.D 2016 è il Nero di Troia appartenente alla linea dei vini biologici di Cantine Botromagno. Cresce in collina, sulle Murge, ovvero sulle pietre, a Gravina di Puglia, su un territorio carsico ricco di sedimenti minerali e sorgenti. Un clima temperato rende questo Nero di Troia molto fresco e scattante, dal frutto fragrante, note mentolate e quasi afrodisiaco con quei suoi sentori di cannella.

L’identità pugliese della galassia Antinori è rappresentata da Tormaresca e dal suo Torcicoda 2016, un Primitivo IGT Salento prodotto nella cantina di S. Pietro Vernotico (Br). Seppur salentino, nello stile si rifà di al Primitivo di Gioia del Colle, giocando così più su finezza, eleganza, verticalità e freschezza.

Il merito di aver dimostrato che un eno-Molise esiste è il suo, è di Claudio Cipressi, lo stesso che ha creduto e riscoperto la Tintilia, la cui straordinarietà un giorno sarà: Syrah come sinonimo della Tintilia e non il contrario. Il vino della passione di Claudio non poteva che essere il Macchiarossa 2013 con le sue balsamiche e speziate note olfattive, dal palato incredibilmente morbido, rotondo ed avvolgente. La Tintilia esiste e si fa sentire!

La delegata lucana delle Donne del Vino, Carolin Martino dell’omonima casa vinicola, ha presentato il suo Martino Aglianico del Vulture Superiore Riserva DOCG 2011 il cui claim potrebbe essere “In Vino Tempus” visto che matura in barrique per circa 30 mesi per poi continuare un lungo affinamento in bottiglia di almeno 2 anni, oltre ai periodi di fermentazione (alcolica e malolattica) e di assestamento in cisterna. In totale più di 6 anni prima che queste 1.500 bottiglie, contenenti un vino così complesso, ampio e avvolgente al naso, estremamente equilibrato nella struttura tannica, morbido, caldo, vellutato e persistente al palato, vedano la luce!

Success story che molti giovani dovrebbero studiare è quella di Farnese Vini, nata nel 1994 grazie alla perseveranza, passione e competenza di Valentino Sciotti, che con solo 3 milioni di lire, senza un vigneto né una cantina di vinificazione, è partito dall’Abruzzo alla conquista del mondo. Oggi è diventato il Farnese Group (sette in totale le tenute nel frattempo acquisite) e fattura circa 70 milioni di euro di cui il 96% ne rappresenta l’export. Il vino più rappresentativo è il Cinque Autoctoni Edizione 17 Limited Release, un vino che vuole trasmettere i colori, il calore, i sapori e i saperi del sud Italia rappresentandone i diversi territori, ed è per questo che è prodotto con il meglio dei vitigni autoctoni a dimora a Notaresco, Ortona, Sava e Manduria. Un blend di Montepulciano, Primitivo, Sangiovese, Negroamaro e Malvasia Nera che vibra in perfetta sintonia con le sensazioni e le emozioni di chi lo beve.

La chiusura della masterclass spetta ai padroni di casa di Castello Monaci (Gruppo Italiano Vini) che ha ospitato la manifestazione in una imponente, elegante, nobile e altera fortificazione, risalente ad un insediamento di antichi monaci francesi della prima metà del XVI secolo, circondata da 3.000 piante di ulivi e 140 ettari di vigneti (oltre 60 ettari nel Brindisino e 10 nel cuore del Salento), tra cui dimorano anche le uve di Negroamaro utilizzate per Aiace Salice Salentino Riserva 2006. Seppur da annata calda, è un Negroamaro che ha conservato un’impronta molto elegante con le sue esplosive note di macchia mediterranea, sensazioni balsamiche, un filo di spezie, una nuance tostata e tanti chicchi di caffè. Al palato è vivo, ancora in fase evolutiva, ha equilibrio, struttura, eleganza, potenza, pienezza, profondità e una lunga persistenza che chiude su note chinate di rabarbaro.

Infine, uno spazio è stato dedicato alle splendide visioni sull’arte enoica della pittrice Arianna Greco, le cui originali opere sono dipinte utilizzando il vino.

Non ci resta che attendere la prossima edizione della Wine Selection, ma per rivivere momenti piacevoli in compagnia degli amici di Vinoway l’appuntamento è per il prossimo 15 dicembre a Bari, Grande Albergo delle Nazioni, per il 3° Simposio Nazionale Vini Spumanti.

Nel frattempo, ecco i protagonisti di questa splendida giornata:

Puglia: Agricola Felline – Cuvèe Anniversario 2010; Albea Vini – Lui 2015; Apollonio Casa Vinicola – Divoto 2008; Azienda Agricola Romaldo Greco – Cantico 2014; Azienda Agricola Vetrere – VT 2016; Azienda Tre Pini – Riserva Tre Pini 2014; Azienda Vinicola Rivera – Puer Apuliae 2012; Azienda Vitivinicola Marulli – Menone 2013; Candido Vini – Immensum Riserva 2015; Cantele Vini – Teresa Manara Chardonnay Vendemmia Tardiva 2016; Cantina Fiorentino – Piromàfo 2015; Cantina La Marchesa – Cacc’e MMitte 2015; Cantina Placido Volpone – Nero di Troia Rosone 2016; Cantina San Donaci – Contrada del Falco 2016; Cantina Terribile – Terribile 2014; Cantine Borgo Turrito – Troquè 2016; Cantine Botromagno – Pier delle Vigne 2014; Cantine Coppi – Senatore 2011; Cantine due Palme – Rosso Salento IGP 1943 2014; Cantine Imperatore – Vincenzo Latorre Riserva 2011; Cantine Lizzano – Macchia 2015; Cantine Losito – Fiano 2016; Cantine Paololeo – Orfeo 2015; Cantine San Marzano – Sessantanni 2015; Cantine Spelonga – Nero di Troia 2016; Casa Vinicola Martino – Martino Riserva 2011; Castello Monaci – Aiace Riserva 2014; Claudio Quarta – Anima di Primitivo 2015; Consorzio Produttori Vini Manduria – Elegia Riserva 2013; Conti Zecca – Terra 2014; Duca Carlo Guarini – Boemondo 2013; Feudi di Guagnano – Le Camarde 2015; Francesco Taurino – Filifilori; Garofano Vigneti e Cantine – Simpotica 2014; Gianfranco Fino – Es 2015; Giovanni Aiello – Chakra Rosso; I Buongiorno – Negroamaro Rosso Salento IGT; L’Antico Palmento – Acini Spargoli 2013; Leone de Castris – Per Lui 2015; Luca Attanasio – Dodecapolis 2016; Morella Vini – Old Vines 2014; Oreste Tombolini – Brandisio 2012; Tenuta Viglione – Marpione 2013; Tenuta Zicari – Calabrigo 2017; Tenute Girolamo – Conte Girolamo 2015; Tenute Rubino – Visellio 2015; Tormaresca – Pietrabianca 2015; Torrevento – Vigna Pedale riserva 2014; Vallone Società Agricola – Castel Serranova 2014; Varvaglione Vigne & Vin – Papale Oro 2015; Vespa Vignaioli per Passione – Raccontami 2015; Vigneti Calitro – Calitro Primitivo di Manduria Riserva 2013; Villa Schinosa – San Valentino 2013; Vito Donato Giuliani – Lavarossa 2014.

Abruzzo: Azienda Agricola Centorame – Castellum Vetus 2014; Azienda Biologica Luigi Valori – Vigna Sant’Angelo 2010; Cantina Colle Moro – Trebbiano d’Abruzzo 2017; Chiusa Grande – Perla Nera 2011; Codice Citra – Ferzo 2016; Farnese Vini – Edizione Cinque Autoctoni 17; Francesco Cirelli – Anfora 2016; Marchesi De’ Cordano – Santinumi Riserva 2011; Platinum – Carattere; Tenuta I Fauri – Ottobre Rosso 2016; Tenuta Oderisio – Don Panfilo 2011.

Campania: Cantine Antonio Mazzella – Vigna del Lume 2017; Cantine Astroni – Strione 2012; Fontanavecchia – Taburno Falanghina del Sannio 2016; Marisa Cuomo – Furore Bianco Fiorduva 2016; Mastroberardino – More Maiorum 2014; Tenuta Scuotto – Oi Nì 2014.

Molise: Cantina Valtappino – Embratur 2014; Cipressi Claudio – Tintilia 66 2012; La Cantina di Remo – Uvanera Tintilia del Molise DOC 2013.

Emilia-Romagna: Fattoria Nicolucci – Predappio di Predappio Vigna del Generale 2015.

Friuli-Venezia Giulia: Azienda Agricola Specogna – Pinot Grigio Ramato Specogna; Azienda Agricola Stanig – Sauvignon 2016; Azienda Cantarutti Alfieri – Friulano 2016; Aziende Agricole Livon – Braide Alte 2016; Conte d’attimis Maniago – Pignolo 2008; Marco Felluga – Molamata 2014; Venica & Venica – Ronco delle Cime.

Piemonte: Azienda Agricola Garesio – Barolo Cerretta 2013; Batasiolo – Barolo Riserva 2008; Marchesi di Barolo – Barolo Cannubi 2013; Umberto Fracassi – Barolo Mantoetto 2013.

Toscana: Sassotondo – San Lorenzo 2014.

Trentino-Alto Adige: Cantina di Bolzano – Lagrein Riserva Prestige Line 2015; Cantina Kurtatsch – Brenntal 2014 Merlot Riserva; Cantina Nals Margreid – Sirmian Pinot Bianco 2016; Maso Grener – Vigna Tratta Sauvignon 2016.

Veneto: Tenuta Mosole – Lison Eleo 2016.

Basilicata: Cantina di Venosa – Verbo 2015; Cantina Il Passo – Alberi in Piano 2014; Cantine del Notaio – Il Sigillo 2012; Elena Fucci – Titolo 2015; Vini Bisceglia – Gudarrà 2014.

Sardegna: Cantine Argiolas – Cannonau di Sardegna Senes Riserva 2014.

Sicilia: Agricola Fischetti – Muscamento 2017; Azienda Vinicola Benanti – Nerello Mascalese 2014; Baglio del Cristo di Campobello – Lu Patri 2015; Barone di Serramarrocco – Nero di Serramarrocco 2014; Morgante – Don Antonio 2015; Palmento Costanzo – Nero di Sei 2014; Vini Mortilla – Nakrì 2016.

[Photo Credit: Antonio Cimmino; Vinoway]

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Antonio Cimmino

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