Il gelato: che sia nel piatto!

Passare da un’avviata attività familiare a rivoluzionare il gelato, facendolo approdare alle più grandi tavole gourmet. La nascita dell’idea, le difficoltà incontrate, gli amici, gli scettici. E poi Carapina. Tutto nel libro Il mio Gelato. Facciamo 4 chiacchiere con Simone Bonini

Come nasce l’idea di raccontare la parabola di Carapina, dalla strada al piatto, come recita il sottotitolo del libro?
L’idea e’ nata per evidenziare la mia volontà di avvicinarmi sempre di più al mondo della cucina, perché da sempre il mondo del gelato é fermo ai prodotti cosiddetti pronti: si arriva ad un gusto mescolando aromi e esaltatori di gusto creati da aziende che forniscono semilavorati. Da Carapina invece si studia un piatto, ci si immagina un ingrediente di quel piatto sotto forma di gelato e si prova a ricreare la ricetta con ingredienti freschi.

Volendo descrivere un cambiamento così radicale, come quello raccontato nel libro, per giunta in un momento della tua vita difficilissimo, che gusti dei tuoi gelati assoceresti?
Probabilmente ad un gusto realizzato con un’infusione lenta, che rilascia in bocca il suo sapore solamente qualche secondo dopo che lo hai assaggiato, ma poi resta persistente e scatena emozioni lunghe.

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Questa tua nuova vita ti ha portato a molte tavole gourmet e manifestazioni culinarie di alto livello. Ti sarai fatto un’idea di un altro settore dell’enogastronomia che andrebbe ripensato, proprio come hai fatto tu col gelato?!
Qui si rischia di farsi nuovi amici… io direi invece che il mondo del gelato ancora e’ ben lontano da essere liberato, anzi proprio adesso necessita di un aiuto dal mondo del food, come e’ successo per il mondo della pizza, del panino, che sono stati elevati al rango di cibo gourmet, creando personaggi, contest, ed eventi.

La tua è una storia positiva, fatta di passione, curiosità  e perseveranza; dai un consiglio a chi decide di cambiar vita, gettandosi con passione nel mondo dell’enogastronomia
Io consiglio di iniziare a viaggiare, per poter conoscere prodotti e produttori, non limitarsi a prendere consulenti, oppure peggio ancora limitarsi a navigare su internet, verificare le varie classifiche per poi stilare un business plan “sterile” e votato ai soldi. E’ chiaro che quest’ultimi sono fondamentali, ma alla base deve esserci la curiosità, tanta passione e voglia di mettersi in gioco in prima persona. E non smettere mai di essere curiosi.

Facciamo un gioco: Simone Bonini ha la possibilità di servire un cliente famoso, scegliendo il gusto del gelato; chi è il cliente e che gusto gli/le servi?
Preferisco una scena che vedo sempre più spesso da Carapina: all’uscita delle scuole arrivano i bambini, la società del domani, sono insieme ad un amichetto/a che non e’ mai stato da noi; il bambino che invece e’ nostro cliente, dice all’altro: <<Non chiedere la fragola qui fanno solamente il gelato con la frutta di stagione>>.

Nel libro anche alcune originali ricette di gelato, come quella del Gelato al Basilico

Preparare una base latte; mescolare e frullare 680g di latte, 135g di panna, 185g di zucchero. Quando quest’ultimo sarà disciolto, portare ad ebollizione e poi lasciar raffreddare. Lavare il basilico (*), inserirlo nella base latte,  frullare col frullatore ad immersione e lasciare in infusione per 24h in frigo. Il composto assumerà un bel colore verde brillante; filtrare al colino fine e mantecare in gelatiera.

(*) Per la quantità di basilico, Simone suggerisce di iniziare con una quindicina di foglie. La quantità esaatta richiede un po’ di esperienza anche in funzione del grado aromatico del basilico utilizzato.

Simone Bonini
IL MIO GELATO Dalla strada al piatto
Ed. Trenta Editore

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Fabrizio Cioffi

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