Il gusto di Proust di Francesco Apreda

Il gusto di Francesco Apreda Con la prima stella Michelin ben ferma sul petto, Francesco Apreda – talento campano trasferitosi nella capitale – dirige le cucine del ristorante Imago, dell’hotel Hassler, con una vista mozzafiato su Piazza di Spagna.

Con una cucina che strizza l’occho all’oriente e un libro di ricette fresco di stampa, Francesco ha accettatto di giocare con noi e con Proust, rispondendo a “Il gusto di Proust, ovvero il questionario di Proust a gusto nostro”.

Come definiresti la tua cucina, in tre aggettivi?
Italiana, contaminata, incisiva.

Quali sono le tre cose che porteresti con te sull’isola deserta?
La pentola, la pasta e la mia famigliola.

Qual è stato il tuo primo flop ai fornelli? E il più recente?
Il primo flop quando provai a 17 anni a fare i Roccocò (tipico biscotto napoletano del periodo di Pasqua): vennero duri come i sassi…  L’ultimo flop è stato quando ci ho riprovato la scorsa Pasqua… penso di non riprovarci più.

Qual è il tuo peggior difetto? E la tua migliore qualità?
Il difetto, la testardaggine. La quaità: gli altri mi dicono che sono umile.

Quale ingrediente non è mai presente nei tuoi piatti?
Lo struzzo e le sue uova.

Chi è il tuo eroe/la tua eroina?
Maradona e i Linkin Park.

Qual è il primo ricordo che hai di te stesso ai fornelli?
Le zeppole fritte con mia nonna.

Se dovessi scegliere un solo piatto che ti rappresenti, quale sarebbe?
Capellini aglio olio e peperoncino, anguilla affumicata e polvere di cacao.

Qual è l’ultimo libro che hai letto?
Leggo pochi libri, preferisco letture brevi, perchè mi addormento subito, ma Apreda all’Imago l’ho letto e sfogliato più volte ed è il più recente…

Quale piatto vorresti che qualcun altro cucinasse per te?
Black Cod di Nobu, veramente incisivo.

Qual è il paese dalla gastronomia più affascinante per te, Italia a parte?
India e Giappone… le mie seconde case.

Cosa ami fare quando non sei in cucina?
Oziare a casa sul divano, mentre gioco con i miei figli, coccolo mia moglie e guardo una partita di calcio, quella del Napoli ovviamente.

Lascia un piccolo consiglio ai nostri lettori: un ingrediente da riscoprire
Lemon Grass: ha un sapore limonato molto elegante, io l’ho scoperta in Thailandia e me ne sono innamorato. Basta tagliarla e inserirla in un pesce intero, al cartoccio o al forno,e la sua essenza rimarrà inpressa anche a voi, provare per credere.

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Redazione GIEMME

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