Nonnevotten, ovvero il posteriore delle suore, una specialità del Limburgo

Sittard è un’antica cittadina del Limburgo olandese di cui si hanno già testimonianze nel periodo merovingio (481-751). Situata all’inizio della zona collinare dove più a sud si trova Maastricht, nel punto più vicino alle frontiere belga e tedesca, a Sittard cucinano da secoli un dolcetto dal nome birichino: il sedere delle suore.

I nonnevotten (pronuncia nonnefòtten, con la o aperta) sono una specie di ciambelle arrotolate, fritte e poi passate nello zucchero. Tradizionali dei mesi bui (si può cominciare a friggere nonnevotten da San Martino, 11 novembre) e soprattutto del periodo di carnevale, attualmente si trovano tutto l’anno. Del dolce si hanno tracce in un documento del 1676, quando venne offerto ai condottieri francesi che stavano per espugnare la città. nonnevotSittard
Da dove venga il nome non si sa con precisione. Ci sono diverse spiegazioni.

Una di queste è che tra il 1600 e il 1700 a Sittard ci fosse un convento delle suore francescane. Le suore donavano un dolcetto fritto a chi portasse abiti usati e altri stracci vecchi il cui ricavato poi veniva destinato ai poveri. La parola vod (pronuncia fòt) significa straccio vecchio, abito consumato, e quindi si pensa che nonnevot significhi “stracci delle suore”.

Secondo un’altra tradizione invece pare che il nome venisse dal fiocco che le suore annodavano con il loro grembiule sul proprio didietro (in dialetto limburghese: vot). Ed è questa la lettura più corrente: il posteriore delle suore.

nonnevotMorso

Queste ciambelle si mangiano soprattutto durante Vastelavond, martedì grasso.
Il Limburgo, ma in genere tutto il sud dei Paesi Bassi, conosce una lunga tradizione del Carnevale, con feste, sfilate di carri (qui una bella collezione di foto del Carnevale 2015), balli in maschera per le strade e nei caffè e soprattutto il consumo di una gran quantità di birra. E non c’è niente di meglio di qualcosa di fritto per far assorbire allo stomaco tutto quel liquido.

NonnevotTeglia

Nonnevotten

Per circa 20 ciambelle:

500 g farina
200 ml latte tiepido
100 g burro sciolto e lasciato intiepidire
50 g lievito di birra fresco
25 g zucchero
10 g sale
1 uovo
Olio per friggere
Zucchero (a velo)

Sciogliere il lievito in una parte del latte tiepido.
Impastare la farina con il latte, lo zucchero, l’uovo ed il lievito fino ad ottenere un impasto morbido.
Aggiungere il burro ed il sale e impastare di nuovo fino ad ottere un impasto compatto.
Queste operazioni si possono fare anche con l’impastatrice da cucina.
Lasciar crescere l’impasto sotto un canovaccio umido per circa 40-60 minuti (l’impasto deve triplicare).
Sgonfiare l’impasto ed allargarlo sulla spianatoia ad un’altezza di circa 2 dita.
Ripiegarlo su se stesso una volta e farlo lievitare di nuovo 15 minuti.
Allargare di nuovo l’impasto ad un’altezza di 2 dita di spessore.
Tagliare delle strisce di circa 30 cm di lunghezza, di larghezza uguale all’altezza, arrotolarle affinché diventino a sezione tonda e alla fine chiuderle a ciambella con un doppio giro.
Lasciar lievitare i nonnevotten ancora 10 minuti su un canovaccio cosparso di farina.
Friggere i nonnevotten in olio profondo a 180° C, girandoli un paio di volte, fino a quando sono belli dorati e hanno una “righina” bianca intorno.
Preparare un piatto con lo zucchero e, volendo, poca cannella, e passarci le ciambelle appena estratte dall’olio.

Mutatis mutandis, questa ricetta è molto, molto simile a quella dei frati fritti, detti anche fatti fritti o su parafrittus, della Sardegna (a Livorno si utilizza la stessa ricetta), e volendo anche alle zeppole o graffe con le patate che si preparano in Campania.

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Marina Vizzinisi

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